Trebisacce-05/12/2019: Chidichimo: in arrivo la risonanza magnetica del tipo “aperto” ma mancano i medici
TREBISACCE In arrivo, finalmente, presso il “Chidichimo”, la risonanza magnetica del tipo “aperto” che, come è noto, è un’indagine diagnostica altamente sicura e del tutto innocua per l’organismo umano in quanto ha il pregio di non esporre il paziente a radiazioni ionizzanti, cosa che la rende un test ripetibile più volte, anche a distanza di breve tempo. Il grave rischio, però, è che la nuova apparecchiatura non potrà essere utilizzata per la carenza di medici-radiologi che, come abbiamo riferito ieri, mette e rischio la stessa sopravvivenza dell’Ambulatorio di Radiologia che, complice l’imminente pensionamento del dottor Mario Ciacco, dal primo gennaio 2020 rimarrà con due soli medici. Dell’imminente arrivo della risonanza magnetica ha dato notizia e fornito il relativo Decreto il dr. Leonardo Perretti Direttore del Servizio di Radiologia dell’Ospedale di Castrovillari e del Presidio Sanitario di Trebisacce che per oltre un anno ha incalzato il Commissario Cotticelli e la Dirigenza della Sanità Calabrese per dotare il “Chidichimo” di una risonanza magnetica “aperta” e tecnologicamente avanzata: la prima, o seconda, in Calabria all’interno di una struttura pubblica, in grado quindi di accogliere e soddisfare le esigenze di un’utenza proveniente da tutta la Provincia e dall’intera Regione. L’obiettivo, secondo il dr. Dino Perretti, è quella di evitare il ricorso alle strutture private e a quelle fuori Regione a cui si rivolgono gran parte dei pazienti calabresi, con il risultato di dissanguare ulteriormente le casse della nostra sanità. La tipologia di risonanza magnetica “aperta” assegnata a Trebisacce in base al Decreto Prot. n. 0133814 dell’11 Novembre 2019 firmato dal Diggì del Dipartimento Pasquale Gidaro e controfirmato dal Sub-Commissario Maria Crocco e dal Commissario Saverio Cotticelli, secondo quanto ha riferito il Dr. Perretti, è quella più completa ed è indicata per lo studio del cranio, della colonna vertebrale, del midollo spinale, dell’apparato muscolo-scheletrico toracico e degli organi localizzati nel torace, nell’addome e nella cintura pelvica. Detto questo e sottolineato il salto di qualità che può fare il “Chidichimo” con questa nuova attrezzatura, lo stesso dr. Perretti, che ha preso a cuore le sorti dell’ex Ospedale di Trebisacce perché si è reso conto del ruolo importante che può svolgere il Chidichimo come “ospedale di confine”, ha manifestato le proprie preoccupazioni per il futuro del Servizio di Radiologia a seguito della drastica riduzione del personale medico che ha fatto seguito ai numerosi pensionamenti, la qual cosa, se non si provvederà al più presto a nuove assunzioni, secondo il Direttore Perretti, può mettere a rischio la sopravvivenza dell’Ambulatorio di Radiologia e l’utilizzo della stessa risonanza magnetica assegnata a Trebisacce.
Pino La Rocca