Trebisacce-05/01/2020: NOSTALGIA DEL PASSATO E SPERANZE PER IL FUTURO (di Francesco Cozzo)

Francesco Cozzo

NOSTALGIA DEL PASSATO E SPERANZE PER IL FUTURO (di Francesco Cozzo)

 

L’arrivo del 2020 è accompagnato da sogni e aspettative. Allo stesso tempo, però, i dubbi e le preoccupazioni non mancano. Mentre continuiamo ad addentrarci nel Terzo Millennio, la nostalgia del passato rischia di occupare uno spazio non trascurabile.

Nel 1990, l’Italia godeva ancora del boom economico degli anni Cinquanta e Sessanta, era contraddistinta da un diffuso benessere e fu teatro della quattordicesima edizione dei Mondiali di calcio. L’intero Paese sostenne con entusiasmo la nazionale allenata da Azeglio Vicini, che si fermò in semifinale di fronte all’Argentina, ma ha tuttora un posto speciale nel cuore di milioni di tifosi.

Un paio di anni più tardi, le nostre piazze cominciarono a ospitare il karaoke di Fiorello, clamoroso fenomeno televisivo e di costume, nonché elemento di svolta della carriera di un formidabile showman. Era un periodo prolifico per il piccolo schermo, sempre pronto a ospitare divertentissime trasmissioni della Gialappa’s Band, trio comico semplicemente geniale, capace di inventare un’innovativa forma di intrattenimento e di lanciare una gigantesca quantità di talenti. Anche “Sarabanda”, entusiasmante sfida tra concorrenti esperti di musica, diretta magistralmente da Enrico Papi, attirava l’attenzione di una vasta platea.

Rimanendo in tema di televisione italiana, le settimane conclusive del Secondo Millennio furono caratterizzate dalla messa in onda delle prime puntate di “Wozzup”, condotto da Daniele Bossari e Marina Graziani. Qualche mese dopo, quel simpatico appuntamento pomeridiano terminò. La gente avrebbe presto iniziato a cambiare abitudini e a comunicare su WhatsApp, un’applicazione informatica di enorme successo, adoperata da alcuni con modalità poco ortodosse, sino a degenerare in uno scambio compulsivo di messaggi, foto e video. L’origine del nome è la stessa del programma di cui sopra: una storpiatura dell’espressione “What’s up?”, traducibile con “Come va?” e utilizzata dai giovani anglosassoni. I punti di contatto, però, finiscono sostanzialmente qui.

“Sarabanda” è ormai soltanto un lontano ricordo, proprio come tutti i “Mai dire” della Gialappa’s, inspiegabilmente relegata a un ruolo marginale. Gli attuali palinsesti sono ricchi di contenuti discutibili, la cui visione alimenta rimpianti e malinconie. Come se ciò non bastasse, le frequenti rivisitazioni di film e canzoni del passato dimostrano un’impressionante mancanza di idee, riscontrabile su scala globale.

Passando ad argomenti meno frivoli, è inevitabile sottolineare il peggioramento della situazione finanziaria italiana e le tensioni dilaganti in un mondo pieno di conflitti.

Pur all’interno di un panorama difficile, comunque, tante persone continuano a lavorare con spirito di sacrificio e dedizione alla causa, cercando di costruire un mondo migliore e di sopperire individualmente alle gravi mancanze delle istituzioni, troppo propense a effettuare tagli nei confronti di settori fondamentali per lo sviluppo della società, come la sanità e l’istruzione. Le giovani generazioni, inoltre, non esitano a scendere in strada e a farsi sentire, con l’obiettivo di convincere i politici ad assumere decisioni responsabili e a salvare la Terra dagli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici.

Le principali speranze per il futuro sono fornite proprio da questi esempi positivi, i cui comportamenti dovrebbero ispirare e far riflettere coloro che detengono un grande potere.

 

Francesco Cozzo