Canna-05/02/2020:Il fuoco di Sant’Antonio Abate torna prorompente a Canna

Il fuoco di Sant’Antonio Abate torna prorompente a Canna

Con la magia di sempre è’ tornata la festa di Sant’Antonio Abate,una tradizione popolare che si rinnova a Canna da secoli e richiama numerosi visitatori non solo dagli altri centri dell’Alto Jonio cosentino,ma anche del resto della Calabria. La vigilia della ricorrenza viene acceso un gran falò nella piazza antistante la cappella del santo in mezzo ad una folla trepidante in attesa che le fiamme si elevino al cielo e sovrastino gli stessi tetti delle case circostanti. Anche quest’anno la simpaticissima manifestazione si è’ puntualmente ripetuta dietro iniziativa del circolo Auser,il patrocinio del Comune e numerosi sponsor del luogo . Nei giorni precedenti,al grido “ U fuc’ i Sant’Antoni ‘ “ , una frotta di bambini ha girato per le vie del borgo ed è’ riuscita a raccogliere una gran quantità’ di legna da ardere . Al via del vigile urbano Silvano il falò’ e’ stato acceso per essere , poi , benedetto dal sacerdote don Carlo Russo . Non solo . Ognuno ha portato a casa un “ tizzone “ , ancora fumante , in segno di benedizione del protettore degli animali . Non è’ mancata tanta musica: coro di zampogne , suoni di organetti ,karaoke…Il tutto con tanta allegria e la degustazione di prodotti tipici locali . Un tempo ,il giorno successivo al fuoco di Sant’Antonio , non solo veniva celebrata una solenne Messa in onore del santo , ma venivano Benedetti i prodotti della terra e numerosi animali,come asini e capre . Seguiva la sfilata delle maschere “brutte “ per annunciare l’inizio del periodo più’ allegro e buffo dell’anno , il carnevale .

Benito Lecce