Trebisacce-07/03/2020: È uscito Hanno ucciso Moro! il nuovo lavoro di Salvatore La Moglie sul delitto che ha cambiato la storia del nostro Paese 

Salvatore La Moglie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

È uscito Hanno ucciso Moro! il nuovo lavoro di Salvatore La Moglie sul delitto che ha cambiato la storia del nostro Paese       

È uscito da pochi giorni, edito da Macabor, il nuovo lavoro di Salvatore La Moglie sulla vicenda Moro e in particolare sull’assassinio del presidente della Democrazia Cristiana che ha cambiato per sempre il corso della storia e della vita politica del nostro Paese. Dopo il 1978 nulla fu più come prima.
Si tratta di un libro di estremo interesse che si può acquistare nelle più grandi librerie online e che merita di essere letto attentamente perché con i soli documenti giornalistici di allora (cioè del 1978) l’autore riesce a offrire una lettura coinvolgente e delle ipotesi suggestive e anche ben fondate.

Dunque, dopo il racconto Hanno rapito Moro!, che tanto successo di pubblico e di critica ha ottenuto e continua ad ottenere tuttora, anche in importanti Premi letterari in cui ha conquistato degli importanti riconoscimenti, adesso è venuto alla luce questo nuovo importante racconto-saggio o racconto d’inchiesta sulla tragica fine del leader democristiano, forse l’ultimo grande statista che l’Italia abbia avuto. Nella quarta di copertina di Hanno ucciso Moro! Racconto del martedì nero della Repubblica ecco cosa si legge: “Il presente volume non è altro che la prosecuzione, nella parte terminale, del precedente libro edito da Macabor nel 2018 “Hanno rapito Moro!” Dunque, siamo alla parte conclusiva del diario di Roberto, giovane estremista di sinistra che ascolta, legge  e scrive per comprendere quello che sta succedendo di grave nel suo paese e, alla fine, giunge alla cronaca del martedì nero della Repubblica, ovvero di quel tragico 9 maggio del 1978. Ancora tanti sono i dubbi, i sospetti e le domande. Il libro, che si avvale di più piani di scrittura e di lettura, si propone, come il precedente, di riuscire a far comprendere al lettore – con il racconto sostanzialmente di un solo giorno – l’importanza storica, politica e sociale di ciò che è avvenuto con il tuttora oscuro delitto Moro, quello che probabilmente c’è stato dietro e soprattutto quello che c’è stato dopo, quando cioè si è visto bene che – in una Prima Repubblica ormai morente – il disegno politico del leader assassinato è stato abbandonato. Certamente, con Moro vivo, la storia d’Italia sarebbe stata diversa. Ma, nel 1978, qualcuno pensò che era meglio fermare Moro e bloccare per sempre il suo coraggioso esperimento di un nuovo corso politico che, dopo una trentennale conventio ad excludendum, vedeva il PCI di Enrico Berlinguer al governo del paese per fare della nostra zoppa democrazia una democrazia compiuta”.

Insomma, ci troviamo di fronte a un libro di poco più di 300 pagine che merita di essere letto con la dovuta attenzione in quanto fa capire molto bene quello che successe nei 55 giorni più lunghi della Repubblica che si conclusero con la barbara eliminazione dalla scena politica di un protagonista fondamentale che voleva sperimentare un nuovo corso politico nel nostro Paese. All’autore i nostri migliori auguri per questa nuova pubblicazione che speriamo abbia ancora più successo del primo lavoro sul caso Moro.

La Redazione de La Palestra