Oriolo-22/04/2020: Coronavirus, niente feste patronali in tutto l’Alto Jonio
ORIOLO Coronavirus, niente feste patronali quest’anno: la laboriosa e ospitale comunità oriolese, tanto devota ai suoi protettori San Giorgio Martire e San Francesco di Paola, colpita al cuore dalla grave emergenza sanitaria, rimane assorta e chiusa in casa per evitare che il virus possa fare altri danni. Per la prima volta, infatti, nella millenaria storia religiosa di Oriolo risalente al periodo normanno, i Santi Protettori del paese San Giorgio Martire e San Francesco di Paola solennemente festeggiati ogni anno nei canonici giorni del 23 e 24 aprile saranno festeggiati, con tutte le cautele del caso, solo con la Santa Messa officiata dal giovane parroco don Pierfrancesco Diego nella monumentale Chiesa Madre intitolata a San Giorgio Martire, ma non sarà grande festa di popolo come avviene fin dal ‘600 attraverso una serie di riti religiosi e civili a cui, oltre alla comunità locale, sono soliti partecipare tantissimi fedeli provenienti anche dai paesi vicini. Quest’anno poi la sottile pioggia di questi giorni, accompagnata da un cielo grigio e lacrimevole, allunga sulla comunità un’aria di velata malinconia. Ma per fortuna San Giorgio Martire e San Francesco di Paola in un momento così difficile per tutti hanno vegliato sui loro devoti oriolesi e l’epidemia che a un certo punto rischiava di finire fuori controllo oggi è circoscritta e sotto controllo e ci sarà tempo e spazio per organizzare una grande e solenne festa di ringraziamento. Ma lo steso destino quest’anno accomuna diversi paesi dell’Alto Jonio nei quali, nel corso della primavera avanzata, tra i mesi di aprile e di maggio, vengono festeggiati ogni anno i Santi Protettori. Parliamo di Villapiana dove nel mese di aprile si festeggia solennemente il Santo Patrono San Francesco di Paola gelosamente custodito nella Chiesa Madre di “Santa Maria del Piano” sita nel borgo antico; di Amendolara dove tra i tradizionali “fucarazz” e altri riti popolari si festeggia il Santo Patrono San Vincenzo Ferreri; di Montegiordano dove la Madonna del Carmine viene portata a spalla dalla Chiesa Madre alla Cappella di “Piano delle Rose” per essere festeggiata alla grande nel mese di luglio; di Albidona dove nei giorni del 7 e 8 maggio si svolgono ogni anno i solenni festeggiamenti in onore di San Francesco di Paola e di San Michele Arcangelo; di Cerchiara di Calabria dove, fin dal lontano 1846, nel giorno del 25 aprile, presso l’omonimo Santuario Mariano aggrappato alle pendici del Monte Sellaro e affacciato sulla Piana di Sibari si celebra la solenne festività della Madonna delle Armi Patrona di Cerchiara e di Alessandria del Carretto dove tra la fine del mese di aprile e gli inizi di maggio si celebra la rinomata e popolare “Festa della Pita” che viene conclusa ogni anno dalla tradizionale festa del Santo Protettore Sant’Alessandro. Quest’anno, però, segnato dalla presenza del terribile virus che ci impone di rivedere le nostre abitudini e di assumere una condotta prudente e attenta, l’annullamento delle feste patronali va purtroppo accettato con spirito di cristiana ragionevolezza. Vuol dire che, sospesi i solenni riti religiosi e tutti i festeggiamenti civili e attenendoci tutti quanti scrupolosamente alle disposizioni emanate sulla base dell’evolvere della situazione, chi ha fede e crede nella mediazione dei Santi, a fronte del periodo di crisi, di sofferenza e di preoccupazione che stiamo attraversando, potrà chiederne l’intercessione solo attraverso la preghiera.
Pino La Rocca