Trebisacce-11/05/2020: L’Amministrazione comunale di Trebisacce dice NO alla sperimentazione della tecnologia 5G
TREBISACCE L’Amministrazione comunale di Trebisacce dice NO alla sperimentazione della tecnologia 5G (telefonia mobile di quinta generazione) e, con l’atto deliberativo della Giunta n. 78 del 28 aprile u.s., si è allineata ai 20 comuni italiani che, in via precauzionale e in attesa che gli studiosi si pronuncino in modo definitivo, si sono dichiarati contrari alla sperimentazione della 5G. «Sappiamo ancora poco della tecnologia 5G, – ha dichiarato il Delegato all’Ambiente Franz Apolito condividendo in pieno la scelta operata dall’esecutivo comunale – tanto è vero che molti illustri scienziati stanno mettendo in guardia sugli effetti nocivi di una sovraesposizione alle onde elettromagnetiche». In realtà sono più di 20 i comuni italiani che hanno adottato lo stesso provvedimento. La maggior parte di questi 20 Comuni si trovano nel Nord-Italia e pochi al Sud-Italia e nella isole e tra questi, oltre a Montecorvino Pugliano (SA), a Scanzano Jonico (MT), a Delia in provincia di Calatanisetta, c’è Castiglione Cosentino e ora Trebisacce entrambi in provincia di Cosenza. Le Ordinanze dei suddetti comuni in realtà si ancorano al principio di precauzione dell’Unione Europea e vietano le sperimentazioni o l’installazione di infrastrutture, nella maggior parte dei casi in attesa della nuova classificazione dei rischi della cancerogenesi annunciata dalla “International Agency for Research on Cancer”. I comuni più attenti al rischio di esposizione ai campi elettromagnetici procedono quindi con cautela e, in sostanza, non si mettono di traverso ma aspettano che se ne sappia di più. Il panorama attualmente indefinito, infatti, non agevola le cose e rende alquanto scivoloso il concetto di “certezza” sulla relazione tra esposizione alle radiofrequenze e gravi danni alla salute. «In futuro, – ha commentato lo stesso Delegato all’Ambiente Franz Apolito – quando avremo maggiore conoscenza del fenomeno, potremmo ponderare la situazione ed eventualmente rivedere la nostra decisione per non ostacolare il progresso tecnologico, che comunque è, e deve restare, subordinato al diritto alla salute e al rispetto dell’Ambiente anche sotto il profilo dell’inquinamento elettromagnetico».
Pino La Rocca