Trebisacce-22/06/2020: TV E SPORT (di Francesco Cozzo)

Francesco Cozzo

 

 

 

 

 

 

 

 

TV E SPORT (di Francesco Cozzo)

Il 29 agosto 1993, la Lazio e il Foggia si affrontarono in una partita che entrò nei libri di storia del calcio. Non era una sfida decisiva per l’assegnazione di un trofeo, né si può dire che lo spettacolo fu molto elevato, visto il risultato finale di 0-0. Quello, però, fu il primo posticipo serale di Serie A trasmesso da Telepiù: telecronaca di Massimo Marianella, audio B della Gialappa’s Band. Il giorno precedente, la stessa emittente aveva inaugurato la messa in onda degli anticipi di Serie B, proponendo un match tra il Monza e il Padova, vinto per 1-0 dagli ospiti, con gol decisivo di Andrea Cuicchi. Nata nel 1990, Telepiù iniziò presto a mostrare numerosi eventi sportivi a tifosi e appassionati, le cui esigenze erano saltuariamente soddisfatte anche dai canali generalisti. Ciò premesso, è inevitabile sottolineare che l’opportunità di seguire con continuità dal proprio salotto di casa le partite dei due principali campionati italiani rappresentò una svolta clamorosa per i calciofili del nostro Paese, i quali cominciarono a contare su un’offerta estremamente innovativa e invitante. Altre aziende hanno contribuito a un’autentica rivoluzione mediatica. Il 1997 segnò la nascita di Stream, che nel 2003 si unì a Telepiù per dar vita a Sky. Mediaset Premium e Fox Sports Italia hanno lungamente intrattenuto un vasto pubblico, prima di chiudere i battenti, mentre Dazn è tuttora attiva. Da quasi un quarto di secolo, inoltre, c’è spazio per un’edizione italiana di Eurosport, network di livello continentale. Ormai è possibile seguire i più svariati eventi di qualsiasi disciplina, ovviamente a patto di versare un corrispettivo nelle casse del broadcaster detentore dei diritti. Interviste, statistiche, commenti di opinionisti, approfondimenti tattici e analisi di vario genere fanno da contorno alle competizioni. Le manifestazioni di particolare importanza per la collettività, comunque, sono sempre trasmesse gratuitamente. Questo tema apre un fronte importante: il discorso, infatti, meriterebbe probabilmente di essere ampliato a motivi di ordine pubblico e cause di forza maggiore. Il Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, avrebbe voluto che almeno alcuni incontri di Serie A della fase conclusiva di questa stagione – a lungo interrotta dal coronavirus, come quasi tutte le attività umane – andassero in onda in chiaro. Non è riuscito a farsi ascoltare: gli interessi personali hanno finito per prevalere su quelli collettivi. In un periodo storico così delicato, sarebbe stato opportuno coinvolgere una platea televisiva più ampia, quantomeno per un paio di match a settimana. Sarà necessario cambiare le regole e prevedere possibilità alternative, nella malaugurata ipotesi in cui scenari futuri dovessero imporci ancora il distanziamento sociale e il divieto di assembramenti, concetti con cui siamo stati costretti a familiarizzare sin troppo.

Francesco Cozzo