Trebisacce-21/09/2020: La Grazia e la Fortezza – un omaggio alla figura di S. Pio da Pietrelcina di Pino Cozzo

 

Pino Cozzo
San Pio

 

 

 

 

 

 

 

 

La Grazia e la Fortezza – un omaggio alla figura di S. Pio da Pietrelcina

di Pino Cozzo

 

La grazia è stata già ricevuta nel battesimo. Ma cos’è la grazia? E’ un dono elargito abbondantemente, gratuitamente e sentitamente dallo Spirito di Dio. Ed a Proposito di Spirito Santo, Possiamo definirlo come terzo elemento che scaturisce dall’unione divina del Padre e del figlio. “ Se uno mi ama, osserverà la mia parola,, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”.

La fortezza presuppone dunque un impegno perseverante, continuo; è l’espressione di una fede matura, sentita, pronta ad affrontare la lotta con il male, con la tentazione, la debolezza tipica della natura umana. Tutto ciò è possibile per noi, per chi si lascia guidare docilmente dalla parola e dal richiamo del Signore, perché abbiamo come esempio la croce sulla quale Egli si è lasciato morire, per dimostrarci che quello deve essere l’esempio da imitare per chi vuole essere suo fratello.

E’ sempre il Signore che dà la forza per affrontare tutto. Per affrontare la giornata, per superare le tentazioni, le prove, il dolore. Egli ha reso storicamente forti diversi personaggi: Mosè, che ha guidato il suo popolo, Davide, che ha sconfitto Golia, San Paolo, che ha annunciato la sua salvezza, nonostante le minacce che sono sfociate nella morte. Ma  l’esempio più grande della forza d’animo è senz’altro Maria. Ed altri sono gli esempi grandi, i modelli a cui dobbiamo conformarci: primo fra tutti San Giovanni Battista. E poi San Francesco, d’Assisi e di Paola, S. Antonio, Santo Stefano, Santa Chiara, Santa Rita, Madre Teresa di Calcutta, San Pio da Pietrelcina, e tanti, ma tanti altri.

Dobbiamo, dunque, lottare con il Signore e per  il Signore con le armi della fede. Anche se il cielo incombesse su di noi, non avremmo paura. Anche se una voce ci ripetesse che siamo degli illusi, noi dovremmo ripetere che siamo contenti di esserlo. Anche se ci deridessero per i nostri gesti di attaccamento a Dio, dovremmo offrire a Lui le nostre pene e mortificazioni. Pensiamo che sono invidiosi. Ad ogni nostro dubbio, dobbiamo ripetere: Credo, Signore, aumenta la mia fede. Amo, Signore, aumenta il mio amore.  Non è facile avere la forza d’animo. Pietro, scoraggiato dagli avvenimenti della cattura di Gesù, lo rinnega. Ma poi gli dice: Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente. La forza è necessaria anche in situazioni molto particolari della vita. Gesù ci dice: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. Solo così potrete essere considerate figli del Dio unico, eterno ed onnipotente. Solo così potremo, in parte, essere accomunati alle sofferenze del Cristo. Solo così potremo considerarci  noi fratelli, e suoi fratelli e amici.

A PADRE PIO

          di Pino Cozzo

 

Hai fatto una difficile scelta,

perché la tua partenza fosse svelta.

Da un piccolo borgo sei stato chiamato

e il tuo carisma è stato esaltato.

Gli occhi vispi di un bambino semplice e grande insieme

han dato all’umanità intera tanta speme.

Sei arrivato con tanto ardore nel centro del Gargano,

con l’intento alto e nobile di porgere a tutti la tua santa mano.

Del tuo profondo e lacerante senso del dolore,

hai fatto un continuo e altruistico strumento di paterno amore.

Il tuo animo severo, amabile e ricco d’umanità mera

hai deposto sul Cuore della Santa Madre con dedizione intera.

Quel Cristo, che ti ha chiesto alle braccia dei tuoi amati genitori,

ti ha affidato, benigno, alla schiera dei miracolosi fautori.

La tua somma e celeste santità

ci  addìta, con pazienza, l’ardua via della carità.

Affinché redenti, miti e convertiti,

possiamo un giorno, in comunione, vivere tutti uniti.