Trebisacce-12/10/2020: Sanità:la Fials invoca il rispetto della legalità

ospedale-chidichimo-trebisacce

TREBISACCE Ma a che gioco giochiamo? Come è possibile che un provvedimento emanato dalla struttura commissariale dell’Asp di Cosenza venga sconfessato e revocato dal Direttore delle Risorse Umane riproponendo lo stesso sistema di inciucio che nell’Asp di Cosenza si registra da diversi anni? Se lo chiede in una nota-stampa, e lo chiede pubblicamente al Commissario dell’Asp Dr.ssa Bettelini, la Segretaria Aziendale della FIALS in merito all’annullamento della Delibera n. 1.129 del 31 luglio 2020 con la quale la Struttura Commissariale dell’Asp «annullava – scrive il Segretario Aziendale della Fials Antonio Paolino – gli incarichi di coordinamento e/o di funzioni che fossero stati assegnati senza aver seguito, nel rispetto del CCNL, l’iter selettivo tramite apposito Bando. Incarichi che, al contrario, sono stati ri-affidati alle stesse persone attraverso inciuci ed altri metodi illegittimi che nell’ASP di Cosenza da tempo spaziano in lungo ed in largo- Metodi e modi fare – scrive ancora Paolino in riferimento al provvedimento di cui al Prot. 93114 dell’8 ottobre 2020 a firma del Direttore UOC Risorse Umane dell’ASP di Cosenza, con il quale in pratica viene revocata la Sua Delibera sottoscritta dallo stesso dr. Remigio Magnelli e vengono riproposte le stesse logiche di illegittimità. Eppure, – scrive testualmente il Segreario Aziendale della Fials rivolto alla dr. Bettelini – la Fials ha inteso accoglierla nei modi e con le considerazioni che il suo operato pregresso meritava, riconoscendoLe la capacità di introdurre nell’ASP di Cosenza quella necessaria ventata di legalità e di trasparenza che potesse garantire quel minimo di efficienza dei servizi offerti all’utenza, ripristinando la serenità ambientale nei luoghi di lavoro che finora è stata sopraffatta da soprusi gestionali di ogni ordine e grado che hanno provocato l’anarchia più totale agevolata, peraltro, da taluni Sindacati che hanno continuato a barattare i diritti contrattuali dei lavoratori con interessi spiccioli di bottega che una gestione limpida e trasparente ha il dovere di debellare». Una dura reprimenda della Fials, quindi, contro qualche Sindacato che invece di supportare chi si impegna attraverso l’installazione di apposite telecamere di videosorveglianza di mettere in sicurezza il personale e lo stesso Ospedale di Trebisacce e di difenderlo dai continui furti e atti vandalici che si perpetrati nel corso degli anni, si oppone e si ribella in nome di una presunta violazione della privacy. «Si aggiunga poi – scrive ancora il Segretario della Fials alla dr.ssa Bettelini – che questi stessi Sindacati, ignorando le tante problematiche dell’Ospedale di Trebisacce, si stracciano le vesti contro l’utilizzo del personale medico convenzionato, cosa che riguarda l’intero organico del Pronto Soccorso di Trebisacce che, senza questa tipologia di personale, finirebbe per essere chiuso. Egregia dr.ssa Bettelini – incalza il battagliero Segretario Aziendale della Fials – veramente nella nostra ASP ci si deve rassegnare alle prevaricazioni, alle sopraffazioni e ad abusi di ogni genere? Fortunatamente – conclude Antonio Paolino facendo capire di voler andare fin in fondo – in Italia esistono Istituzioni democratiche deputate alla tutela della Legalità, alle quali la OO.SS. scrivente è pronta a rivolgersi ove non avvenisse l’immediata revoca di detto provvedimento, con ogni riserva, quindi, di determinarci nel merito a tutela dei lavoratori dipendenti e della tutela della legittimità degli atti e per assicurare la serenità ambientale nei luoghi di lavoro».

Pino La Rocca