Alto Jonio-28/10/2020: Il virus miete un’altra vittima

CORONAVIRUS-

ALTO JONIO Coronavirus: mentre la Calabria ieri ha fatto registrare il record dei contagi (+234 rispetto a lunedì scorso), nella stessa giornata di ieri, 27 ottobre, il virus ha purtroppo fatto registrare una nuova vittima che porta a 110 il numero totale dei decessi in Calabria, di cui ben 40 nella sola provincia di Cosenza. Per la verità, secondo quanto ha dichiarato nella sua comunicazione giornaliera il Dirigente-Medico Martino Rizzo in qualità di Responsabile del Settore Igiene e Sanità nell’ex Asl di Rossano, la situazione nell’area che va da Cariati a Rocca Imperiale è sotto controllo, ma non dobbiamo dimenticare che nel Comprensorio della Sibaritide, dell’Alto e del Basso Jonio la sanità fa  acqua da tutte le parti e il Covid non ha fatto altro che mettere a nudo tutte le lacune e le criticità che si trascinano ormai da anni. Ad oggi, sempre secondo il dr. Rizzo, nell’area di sua competenza restano attivi 8 casi a Rossano, 5 a Corigliano tra cui una Suora e un Infermiere Professionale, 4 casi a Cassano Jonio, 2 a Plataci, 1 a Francavilla, 1 a Villapiana, 1 ad Albidona e 1 a Rocca Imperiale. La quarantesima vittima del Covid, che era ricoverata presso l’Annunziata dai primi di ottobre, secondo quanto ha reso noto il Sindaco della Città Gianni Papasso che ha espresso il suo cordoglio e rivolto un pensiero commosso alla sua famiglia, è una  signora di 73 anni, residente nella Frazione di Sibari che era tornata dalla Toscana dove, molto probabilmente, aveva contratto il virus. A dimostrazione che per il virus non ci sono confini e barriere e che è facile contrarre il contagio se non vengono osservate in modo rigorose le raccomandazioni degli esperti e dei medici. «Perciò – ha raccomandato lo stesso dr. Martino Rizzo – raccomando attenzione massima e cautela nei rapporti sociali: continuiamo a mantenerli, nel rispetto però del distanziamento. In questo momento, – ha aggiunto il Medico Rossanese suggerendo come comportarsi in caso di sospetto contagio e facendo capire che le maglie della prevenzione in questa fase si sono allargate alquanto – in cui il virus circola quasi senza controllo, perché non si fa più il tracciamento dei positivi e l’isolamento dei contatti, è più essenziale di prima tutelare se stessi per tutelare i propri familiari e tutti gli altri». In realtà, secondo quanto lo stesso Dirigente-Medico aveva fatto capire in una circostanza precedente, il processamento dei tamponi è molto lento e che per avere i risultati dell’esame molecolare talvolta passato diversi giorni. E questo – quanto è dato sapere – perché il processamento dei tamponi, per tutta la Provincia, si continua a fare solo presso il Laboratorio di Serra Spiga di Cosenza mentre il Polo-Covid di Rossano che doveva entrare in funzione dal mese di agosto, è tuttora fermo al palo e la sua odissea, nonostante l’aumento dei contagi e i decessi  assomiglia sempre più una tela di Penelope.

Pino La Rocca