Rocca Imperiale-11/01/2021: Pronti a scendere in piazza.

 

 

 

 

 

 

 

Rocco Gentile
ROCCA IMPERIALE
Pronti a scendere in piazza.
L’ Amministrazione Comunale dice no al deposito di scorie nucleari nella confinante Basilicata, a poche decine di chilometri dal territorio del Paese del Limone. Sulla base dei criteri di localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media intensità, sono state individuate le aree potenzialmente idonee ad accogliere il deposito nazionale per le scorie nucleari e radioattive che ogni giorno vengono prodotte nelle aziende ospedaliere e nelle industrie. In particolare per la Basilicata e Puglia, confinanti con la ridente località turistico- balneare jonica, sono 17 le zone, tra le province di Potenza, Matera, Bari, Taranto (comuni di Genzano, Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Gravina, Altamura, Matera, Laterza, Bernalda, Montalbano, Montescaglioso), e questo dato ha fatto indignare il sindaco Peppe Ranù e gli stessi cittadini. Che si dicono pronti a ribellarsi, per scongiurare il pericolo della presenza in loco, delle scorie nucleari. La popolazione già anni addietro, è insorta con un gigantesco blocco stradale sulla 106 bis, sollevando il problema a livello nazionale. A denunciare il caso è stato, tra gli altri,  l’assessore al Turismo, Antonio Favoino. Correva l’anno 2003, ero presente in quell’ imponente marcia, per evitare di far nascere un nuovo sito di scorie nucleari nella vicina Basilicata. Dopo 18 anni ancora oggi, la nostra bellissima regione confinante, viene di nuovo messa al centro di questa discussione. Ma oggi come ieri, faremo le barricate affinché tutto questo non succeda. L’anno 2021 mi auguro che sia l’anno del riscatto per tutti, dopo la pandemia, di certo il riscatto non nasce da siti di scorie nucleari- ha detto Favoino che tanto si è speso in questi anni per rilanciare il centro che governa dal punto di vista turistico. Questa terra insieme alla nostra e all’intero Mezzogiorno, dev’essere terra di turismo, cultura, agricoltura, gastronomia di Borghi bellissimi e di Bandiere blu, da qui deve ripartire l’anno appena iniziato, non vogliamo lasciare ai nostri figli una terra senza speranze già più volte mortificata ed umiliata in passato”. A far eco a Favoino, anche il  Presidente del Consiglio comunale Marino Buongiorno, e il Sindaco Giuseppe Ranù.   Per scongiurare il rischio di creare un sito unico delle scorie nucleari nei territori di Basilicata e Puglia, si è deciso di intraprendere questa battaglia monocolore, coinvolgendo tutti. Non esistono bandiere ma obiettivi comuni. Occorre tutelare il territorio e la salute di tutti i cittadini.  Nel 2003, il primo atto minatorio al nostro territorio, ma la protesta e l’orgoglio del popolo ebbero la meglio. Oggi il problema si ripresenta e coinvolge un’area più vasta e noi siamo qui, pronti ed in trincea per ribadire con ogni mezzo a nostra disposizione, il no più deciso a questo scellerato progetto.