TREBISACCE Droga, doppio colpo degli agenti della Polizia Stradale di Trebisacce diretti dall’Ispettore Carmine Nadile che, nel corso del quotidiano controllo esercitato sulla S.S. 106, hanno messo a segno due brillanti operazioni di polizia giudiziaria, entrambe per detenzione di sostanze stupefacenti. Nel primo caso, registratosi alcuni giorni addietro, gli uomini dell’Ispettore Nadile mentre erano in servizio nel tratto della 106…
COMUNICATO Ripercorse le tappe che hanno segnato il successo dei 35° anni della Scuola di Musica “F. Cilea” Si è conclusa con grande e appassionato successo di pubblico e di critica, presso l’area antistante della Sala Varcasia, in Castrovillari, lo scorso 30 Giugno, l’anno Scolastico Musicale 2023/24 della Scuola di Musica “F. Cilea” che per l’occasione ha anche festeggiato i…
COMUNICATO STAMPA DONNEINCAMMINO: GRANDE SUCCESSO PER IL PROGETTO LEGATO AI LABORATORI PER LA CRESCITA PERSONALE E PROFESSIONALE PATERNO CALABRO – Si è concluso, in un clima di solidale emozione e concreta fattività, registrando un grande successo in termini di partecipazione, entusiasmo e coinvolgimento, il progetto Donne in Cammino – Laboratori per la crescita personale e professionale, promosso dall’Associazione DonneinCammino guidata…
TREBISACCE L’Architetto Angelo Malatacca di Trebisacce, dal 2018 presidente regionale di Italia Nostra, nel corso dell’Assemblea Nazionale svoltasi nella Capitale è stato eletto Consigliere Nazionale della stessa benemerita Associazione Onlus. Associazione che, fondata nel 1951 dal Prof. Umbrto Zanotti Bianco insieme a un pool di urbanisti, di ambientalisti, di artisti, di storici e di critici d’arte, da oltre 70 anni…
Alto Jonio-16/03/2021: «Anche al Sud vogliamo treni più veloci e opere pubbliche dignitose…”
Sibari – Pendolare che spinge littorinaJonica Roseto C.S.
ALTO JONIO «Anche al Sud vogliamo treni più veloci e opere pubbliche dignitose. Anche per questo stiamo raccogliendo tutti i progetti d’area necessari a riempire di contenuti il piano nazionale del Recovery Found che, come è noto, dovrà essere presentato all’UE entro il prossimo 30 aprile». E’ la voce di circa 150 Sindaci di Comuni del Sud che hanno dato vita alla “Rete dei Sindaci” per rivendicare, tutti insieme, la necessaria attenzione verso il Mezzogiorno e per fare in modo che i 209 miliardi di euro dell’Unione Europea destinati all’Italia vengano utilizzati anche per superare il gap tra Nord e Sud e per rafforzare la coesione sociale. Come primo atto i sindaci della “Rete Recovery Sud” ideata dal Sindaco di Acquaviva delle Fonti (BA) e piano piano condivisa da molti Sindaci di paesi, anche dell’Alto Jonio, e di città come Taranto, Matera e, da poco, anche Napoli, hanno consegnato formalmente ieri alla Sottosegretaria per il Sud, la calabrese Dalila Nesci, un documento aperto che chiede di invertire la rotta e di mettere i territori meridionali al centro del Recovery Plan. «Invitateci ai tavoli del Governo e ascoltateci, – hanno scritto i 150 Sindaci della Rete per il Sud convinti che i fondi europei sono stati stanziati per rafforzare la coesione territoriale – prima che sia troppo tardi e svanisca anche questa occasione per eliminare lo storico divario con il Nord. E’ per questo – hanno scritto ancora i Sindaci – che pretendiamo che nella strategia mediterranea dell’Unione Europea sia data centralità al Mezzogiorno». In realtà il conto alla rovescia è iniziato: i Comuni del Sud Italia hanno poco meno di due mesi per giocarsi la partita della vita. Il Piano, una volta approvato dal Parlamento, dovrà essere presentato entro il 30 aprile. Sarà quella l’occasione per verificare se il Governo-Draghi intende veramente cambiare passo, ripensare finalmente i rapporti tra Nord e Sud e ricompattare un Paese lacerato e sconvolto dalla pandemia. Per la verità, dal momento che nel Governo a detenere i cordoni della borsa siano Ministri del Nord (non proprio ben disposti verso il Sud), tra i Sindaci del Meridione ha già fatto capolino l’idea gattopardesca che tutto sia pronto a cambiare affinchè tutto resti come è sempre stato, con la storica e mai risolta “questione meridionale” che rischia di riproporsi ancora una volta.
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