Viterbo-09/04/2021: Serietà e trasparenza     

Serietà e trasparenza                                                                    Viterbo,  07 aprile 2021

Bisogna vigilare affinché una certa pianificazione, direi sistematica e diabolica, non arrivi tanto facilmente a totale compimento. Aggiungendo così danno al danno.

Un breve riepilogo.

Oltre venti anni fa, dopo l’avvento di una certa classe politica, che di certo non vedeva di buon occhio la macchina pubblica, la burocrazia, i dipendenti statali (ritenuti inefficienti, “fannulloni”, privilegiati…), vennero man mano adottati provvedimenti a dir poco “scellerati”, spacciati però come innovativi e creativi. Vennero, quindi, bloccati i concorsi pubblici, abolite le liste di collocamento e, di conseguenza, “legittimate” le assunzioni dirette, da farsi tramite le famigerate agenzie interinali che, ovviamente, pensarono ad assumere, senza concorso, nel comparto pubblico – civile – tutti i soggetti che venivano segnalati dai vari potenti di turno locali: mogli, figli, parenti, amici, amanti… Benché tutti senza titoli e privi persino dei necessari profili di moralità, richiesti per i pubblici dipendenti… Tutti questi “graziati”, in pratica, andarono a formare la tanto odiata schiera dei “fannulloni” statali, diventati di colpo burocrati e pedine fedeli, da muovere di volta in volta per mettere in difficoltà i governi, ovvio che non fossero stati i loro, per screditarli. Talché, la macchina pubblica, anziché diventare più snella ed efficiente, divenne sempre più lenta e farraginosa. Dopo un paio di decenni di questo strano andazzo, dal 2018, sembravano essere ripartiti i concorsi pubblici… Dato, però, che sappiamo come funzionano (preselezioni, esami scritti, colloqui… commissioni nominate ad hoc…), possiamo immaginare come è andata (o meglio come stava già andando…) a finire la storia. Inevitabilmente. Chi costituisce, infatti, le commissioni d’esame se non quelli assunti come detto sopra, tramite chiamata diretta, venti anni prima? Che nel frattempo, pur senza avere arte né parte, hanno fatto comunque carriera? Se non, appunto, quei burocrati che, tra l’altro, per restituire i favori ricevuti, hanno già anche ampiamente contribuito a rallentare la macchina pubblica, ritardando ad esempio, persino in piena pandemia, l’erogazione dei ristori nel 2020, creando cosi malcontento nei cittadini? Al fine di screditare il governo? Sino a farlo cadere?… Chi?

E arriviamo al punto.

Non soddisfatti, si vorrebbe adesso osare sempre di più. Il capolavoro, infatti, che potrebbe compiersi con il reclutamento di 2800 unità, vedasi GU n.27 del 06.4.2021, consiste proprio nel fatto che, l’attuale governo, sappiamo composto da tutti quelli di prima, ha dato alle commissioni giudicatrici la facoltà di “assumere i migliori”. Come annunciato da Brunetta qualche settimana fa… Abolendo, cosi, di fatto (e nuovamente) i concorsi pubblici, “troppo lunghi”, dicono. Ma chi sono, oggi, i dipendenti/dirigenti “pubblici” che andranno a costituire le “commissioni” destinate ad assumere quelli che, verosimilmente, verranno segnalati e sappiamo pure da chi? Sono, appunto, sempre quelli di prima. Ma che continuità di malaffare, reso legale da un groviglio di Visto, DPCM, DLGS, DPR, Direttive UE…

Ecco, è proprio questa continuità, o malcostume, che bisogna interrompere, se vogliamo evitare che in futuro vengano commesse altre ingiustizie. Per scongiurare, infine, che si realizzi quanto concepito da questi quattro vecchi “massomarpioni”, ritornati, e sappiamo anche come, al governo del Paese. Come evitare che, certe “trovate”, vadano a compimento? Per riprendere, invece, e proseguire, con i concorsi pubblici nazionali? Facendoli in modo serio e trasparente? Senza concordare con i soliti protetti le domande il giorno prima delle prove? Al limite, se proprio si vogliono accorciare i tempi, come dicono, perché non assumere i giovani pescandoli direttamente dalle migliori università pubbliche? A quando, dunque, un po’ di giustizia, meritocrazia, serietà e trasparenza in questo Paese? Parliamone!

Michele G. SCACCUTO