ALTO JONIO-15/07/2021: LSU ed LPU saranno equiparati entro il prossimo 31 dicembre.
ALTO JONIO LSU ed LPU saranno equiparati entro il prossimo 31 dicembre. C’è l’impegno del Parlamento che ieri, 14 luglio 2021, ha accolto e approvato l’Ordine del Giorno presentato dalla Deputata Enza Bruno Bossio dopo la bocciatura, per ragioni di natura squisitamente tecnica, da parte della Ragioneria dello Stato, dell’emendamento proposto al Governo e condiviso dalle forze sindacali e da tutta la deputazione calabrese che mirava all’equiparazione salariale e contributiva dei lavoratori di pubblica utilità (LPU) ai lavoratori socialmente utili (LSU). Il suddetto emendamento, come abbiamo riferito nell’occasione, è stato infatti stralciato perché, prevedendo da parte dello Stato l’impegno di fondi pluriennali, non poteva entrare nel Decreto-Ristori-bis che invece prevedeva fondi di durata annuale. Si avvia quindi a soluzione una vertenza sindacale che si trascina ormai da oltre 20 anni e che vede i lavoratori di pubblica utilità (LPU), che operano nei Comuni e negli enti territoriali gomito a gomito con gli LSU, discriminati rispetto ai colleghi LSU che, dopo anni e anni di battaglie civili e sindacali, sono stati finalmente stabilizzati a 26/30 ore settimanali. Fino al 31 dicembre 2020, grazie alle risorse rese disponibili dalla Regione e dallo Stato, tutti i lavoratori operanti nei comuni e negli entri territoriali hanno avuto pari dignità e pari salario, ma con la stabilizzazione avvenuta a partire dal primo gennaio 2021 gran parte degli LSU sono stati stabilizzati a 26/30 ore mentre con i fondi destinati agli LPU questi lavoratori sono stati stabilizzati a sole 15/18 ore e con un salario di 600 euro considerato inadeguato e discriminatorio rispetto ai colleghi LSU. Stessa sorte toccherà ora agli LPU dei Comuni che ancora non hanno stabilizzato i propri lavoratori (per il Comprensorio Sibaritide-Pollino-Tirreno si tratta di Castrovillari, Amendolara, Castroregio, Nocara, Saracena e Belvedere) e che dovranno farlo come termine ultimo entro il prossimo primo agosto. «Oggi non si può vivere – ha dichiarato Vincenzo Laurito Segretario Comprensoriale della Nidil-Cgil che ha elaborato la proposta perequativa facendola condividere alle altre forze sindacali e a tutta la deputazione calabrese – con un salario di soli 600 euro mensili che è minore finanche del reddito di cittadinanza. Da parte nostra – ha aggiunto il Sindacalista castrovillarese della Nidil-Cgil – terremo alta la guardia e continueremo a fare pressione su tutti i Parlamentari Calabresi per consentire finalmente l’equiparazione di tutti i lavoratori LSU ed LPU che ormai da circa 25 anni aspirano ad avere gli stessi diritti, lo stesso salario e la stessa dignità».
Pino La Rocca