Rocca Imperiale-29/07/2021: Il Prof. Vincenzo Manfredi non c’è più!
Rocca Imperiale:29/07/2021
Il Prof. Vincenzo Manfredi non c’è più!
Domenica 25 luglio, all’età di 93 anni, ha lasciato la vita terrena ed è volato in cielo il Prof Vincenzo Manfredi, già Direttore Didattico.Lo scorso lunedì,26 luglio, si sono svolti i funerali, in forma privata, presso la Chiesa Madre,in Rocca Imperiale Centro. Presenti al funerale il Sindaco Giuseppe Ranù e il vice sindaco Franco Gallo. Parroco celebrante Frà Mimmo Campanella che ha esternato alla moglie Teresa e ai nipoti parole di grande affetto e vicinanza. “Abbiamo perso una persona di grande spessore culturale e vicino sempre alla comunità”,ha dichiarato il primo cittadino. Sui muri del Borgo tanti i manifesti per ricordare una persona tanto stimata, a cominciare dal Comune di Rocca Imperiale con tutti gli amministratori, al Consorzio del Limone per esprimere la propria gratitudine per il contributo dato per il riconoscimento dell’IGP. Chi lo ha conosciuto ha avvertito molto la sua dipartita. Per chi scrive è stato un duro colpo apprendere,tramite una telefonata, della sua dipartita ed è facile ricordare che è stato un apprezzato collaboratore del mensile “Eco Rocchese”, nonché illustre direttore della Biblioteca comunale “Antonella Manfredi”. Oltre alle sue pubblicazioni varie è stato un punto di riferimento per la storia che nel raccontarla ha scritto una importante pagina si storia per la comunità rocchese. “I rocchesi e il ”loro” castello”- Per circa 600 anni, fino agli inizi dell’ottocento, i rocchesi non si interessavano del castello. e accettavano gli ordini di chi vi abitava. I nostri primi antenati avevano contribuito insieme ad operai e maestranze provenienti dai paesi circonvicini (Nocara, Bollita, Roseto, Oriolo, … , preesistenti al nostro) alla costruzione dell’imponente rocca per volere di Federico II. Fin dal secolo XIII, quindi, guardavano al castello come a un baluardo sicuro per difendersi dai pirati, dai turchi che fin d’allora facevano scorrerie nel nostro territorio. Ed erano rassegnati perciò a contribuire alla sua conservazione e pagare la decima, cioè la decima parte dei prodotti della terra, ai feudatari di turno (i Sanseverini, i Perroni, i Raimondi, i Crivelli).E ancora:” Il Fascismo in Italia e a Rocca Imperiale: 2^ parte 1937 – 1945. La fascistizzazione del paese incominciata con le leggi fascistissime del 1926 proseguì negli anni fino al 1940, anno dell’entrata in guerra dell’Italia a fianco della Germania. Nei programmi delle scuole di ogni ordine e grado si introduce una nuova disciplina obbligatoria, la cultura fascista, ma tutta l’azione degli insegnanti è informata alla teoria del Regime; si licenziano i maestri e i professori non “inquadrati; i dissidenti, se sopravvivono alle violenze degli squadristi, saranno inviati al confine.. –Bastano queste poche righe per comprendere pienamente il suo spessore culturale e la sua gran penna.Oggi Rocca Imperiale è diventata di colpo più povera perché ha perso un figlio che ha dato lustro indiscusso alla propria terra.Non sono poche le persone che inviano all’amministrazione comunale il messaggio sentito di intitolare una strada,uno slargo per ricordare perennemente una persona di valore. Addio,caro Vincenzo, che la terra ti sia lieve.
Franco Lofrano