Rocca Imperiale-05/08/2021: 4 AGOSTO 2001 – 2021 20° DALLA DEDICAZIONE DELLA CHIESA/NAVE DI ROCCA IMPERIALE MARINA ALLA BEATA VERGINE MARIA

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
4 AGOSTO 2001 – 2021
20° DALLA DEDICAZIONE DELLA CHIESA/NAVE DI ROCCA IMPERIALE MARINA ALLA BEATA VERGINE MARIA
Oggi ricorre il 20° dall’inaugurazione della chiesa/nave di Rocca Imperiale voluta fortemente dai rocchesi e dal parroco Don Mario Nuzzi.
ALCUNI CENNI STORICI:
La chiesa ha la caratteristica forma di una nave (come l’Arca di Noè che porta i fedeli a Dio) perché sotto il suolo, a soli 6 metri, v’è una falda acquifera. Gli ingegneri nella costruzione hanno riprodotto in parte la pancia della nave e sotto di essa hanno realizzato dei pilastri (una sorta di “palafitta”) perché se un domani dovesse essiccarsi il “lago” sotterraneo, la chiesa rimarrà adagiata sulla “palafitta”. All’entrata c’è un triangolo che simboleggia la vela, sulla poppa ci sono posizionate le campane tutte decorate (le famiglie che le hanno donate ci hanno fatto fondere i Santi a cui sono devote; sulla campana più grande donata dal Comune c’è impresso il logo). La chiesa è ad anfiteatro per consentire a tutti i fedeli di vedere l’altare e seguire le celebrazioni. Il tetto somiglia ad una navicella spaziale composta da una concatenazione di scale che rappresentano i vari gradini e problemi da affrontare nella vita per raggiungere, poi, il Dio. Sul frontespizio dell’altare c’è una lastra in bronzo dov’è raffigurato il Cristo dell’Ultima Cena che spezza il suo Cuore agli apostoli donando se stesso. Il TABERNACOLO A FORMA DI SOLE è stato realizzato da un’artista di Murano sul posto; i raggi piccoli sono composti da frammenti di oro zecchino e vetro di Murano tagliati a forma di mezze lune o archi, a rappresentare le capanne e i piccoli paesi; i raggi lunghi rappresentano dei grattacieli. L’enorme “sole” rappresenta l’Amore di Dio che si irradia nelle capanne, nei piccoli paesi e le città. Posizionandosi davanti il tabernacolo/sole, con una telecamera, per quasi 5 minuti e quando si passa dalle luci spente alle luci accese, avviene una metamorfosi: le parti in vetro di Murano cambiano colore mentre quelle in materiale inerte (che non assorbono la luce), diventano sempre più spente. Nel rivedere il filmato si avrà la sensazione che l’artista lo costruisce in quel momento. Dietro l’altare v’è un’urna dove è custodita una scheggia di osso di San Rocco (è piccola come una mollica di pane incollata ad una moneta gigante per farla risaltare) perché il Vaticano mantiene la sua vecchia tradizione: quando si apre una chiesa va nascosta o sepolta nell’altare una reliquia che deve essere certificata minimo da un Vescovo come autorità religiosa (un capello, una pellicina, un unghia, ecc… di un Santo). Dall’urna contenente la reliquia e la relativa certificazione, si può notare il Cristo sorridente di 2,5 metri (Don Mario lo ha voluto sorridente perché il Cristo è felice di fare il sacrificio ed è fiducioso che Dio non lo ha abbandonato) mentre guardando lo stesso Cristo da tutti gli altri angoli e punti della chiesa risulterà sofferente. Anche il leggio è in bronzo e raffigura i simboli dei quattro evangelisti. Nella prima messa di inaugurazione della chiesa, tenuta dal Vescovo e da tutti i parroci dei paesi viciniori, al cospetto di molti fedeli e delle autorità civili e militari, è stata trasmessa per la prima volta l’opera lirica “MARIA AL TRONO” composta dal M°Giuseppe Tufaro ed eseguita da due illustri cantanti lirici. Nell’opera avviene un dialogo tra la Madonna (soprano) che promette di salvare la vita ai rocchesi ovunque si recheranno e il rocchese (tenore) che costruisce la chiesa per Lei.
Pino Tufaro