COMUNICATO STAMPA
TREBISACCE
La porta dell’Ospedale è come il Tabernacolo di Cristo. A voi medici chiedo di toccare il malato, non guardatelo solo. Così il Vescovo di Cassano, Francesco Savino stamattina in visita al “Guido Chidichimo”. Che sulla scia del suo padre spirituale don Tonino Bello, e del Santo Padre, ha offerto ai tanti presenti alcune vocaboli che sono parte integrante del Vangelo. “State accanto agli ammalati, inginocchiatevi davanti a loro perchè sono
la carne viva di Cristo”. E ancora. “La civiltà di un Paese, si misura dall’attenzione che si hanno verso le politiche sociali”. L’alto presule bitontino, ormai calabrese d’adozione e peraltro cittadino onorario di Trebisacce, ha colto l’occasione della XXX Giornata Mondiale del Malato, per abbracciare e portare il suo affetto, il suo calore e il suo saluto, ai degenti, alle loro famiglie e al personale sanitario. E dare ad ognuno una parola di speranza, di amore, di carità e fraternità. Monsignor Savino, con una laurea magistrale honoris causa in Medicina e Chirurgia “per l’impegno e per l’alto valore morale della sua attività nel campo medico”, che ha voluto fortemente conferirgli l’Università degli Studi di Bari, fondatore ed ideatore dell’Hospice Centro di cure palliative “Aurelio Marena” di Bitonto, e della Casa di Zaccheo a Francavilla Marittima che ospita minori maltrattati, è membro della commissione episcopale per il servizio della carità e la salute della Cei e delegato della Conferenza episcopale calabra per la pastorale della salute e per la pastorale giovanile, e molto vicino alle problematiche dell’universo sanitario e assistenziale. Oltre quarant’anni al servizio della Chiesa, degli ammalati, degli ultimi, il Vescovo fatto Popolo, accolto al nosocomio cittadino, dal suo amico Commissario prefettizio Carlo Ponte, e accompagnato dal commissario straordinario dell’Asp Vincenzo La Regina, che ha ringraziato per il suo grande lavoro a favore della sanità jonica, dal dirigente Asp Franco Laviola, dal direttore sanitario Antonio Adduci, dal primario dell’Unità operativa di Lungodegenza, Dino Filomia e dal suo fido collaboratore Gaetano Di Maria, e da altri medici, infermieri e Oss, ha visitato in lungo ed in largo il presidio ospedaliero trebisaccese, portando una carezza ai ricoverati nei vari reparti, congratulandosi con le Istituzioni per l’ apertura dell’Unità Covid, e auspicando con assoluta immediatezza, la riconversione del Chidichimo come Ospedale per acuti di zona disagiata e di confine, per come peraltro ordinato dalle sentenze del Consiglio di Stato, mettendosi sin da subito a disposizione per patrocinare personalmente la causa e assicurare ai cittadini dell’Alto jonio cosentino, la sacrosanta possibilità di essere curati.
Ha trovato subito come fedele alleato il Prefetto Ponte che anche oggi, ha avuto rassicurazioni in tal senso, dal commissario dell’Asp Vincenzo La Regina, e nei giorni scorsi, dal commissario ad acta Andrea Urbani e dallo stesso Governatore Roberto Occhiuto.
Rocco Gentile