Oriolo-02/04/2022:S.S. 481, l’Ing. Francesco Cirò scrive all’Anas, chiedendo interventi urgenti

ORIOLO Nuova S.S. 106: il capo-gruppo di Minoranza del Comune di Oriolo Ing. Francesco Cirò nel rimarcare il ruolo strategico che riveste la S.S. 481 come collegamento interregionale calabro-lucano, ha chiesto formalmente all’Anas alcuni interventi inerenti la cosiddetta “Fondovalle del Ferro” da realizzare con le risorse destinate alle opere compensative. In realtà i lavori relativi al 3° Megalotto della S.S. 106 Sibari-Roseto procedono con ritmo spedito e nel rispetto del previsto crono-programma che dovrà concludersi nel 2026 ma nel frattempo, anche nel silenzio dei Sindaci, è stato ridotto in modo unilaterale il numero degli svincoli (ne sono rimasti solo 4 e peraltro non tutti con uscita bidirezionale) e si sono perse completamente le tracce delle cosiddette opere compensative di cui dovrebbero beneficiare i Comuni attraversati dal tracciato della nuova arteria. E non solo. Il capo-gruppo della Minoranza e Portavoce del Gruppo di “Unione Civica” nei giorni scorsi ha inviato una richiesta formale e protocollata alla struttura territoriale dell’Anas Calabrese in cui sostiene che “è necessario, attraverso Varianti da realizzare in corso d’opera, mettere in sicurezza e allargare sia la carreggiata del ponte che sulla vecchia S.S. 106 bypassa il fiume Ferro, sia quella dell’innesto della S.S.481”. Tale messa in sicurezza, secondo l’Ing. Cirò, risulta essere essenziale e strategica non solo per la sicurezza della circolazione ma, a ben pensarci, per il ruolo importante che esercita nella viabilità ordinaria la S.S. 481 del Ferro che è una strada Interregionale di collegamento tra la Nuova 106 e la Basilicata “e rappresenta quindi – secondo quanto scrive il prof. Francesco Cirò – una rapida bretella di collegamento tra la costa jonica calabrese e i paesi della cosiddetta Arbëria (Castroregio, Farneta di Castroregio, San Paolo Albanese, San Costantino Albanese), i Borghi del pre-Appennino (o pre-Pollino) calabrese e lucano (Oriolo, Nocara, Cersosimo) ed il Pollino lucano (Terranova di Pollino). La S.S. 481 – secondo l’Ing. Cirò – si confermerebbe come un’autentica barriera contro l’isolamento e il calo di popolazione di tutti questi comuni oltre che rappresentare un’apertura utilizzabile dai flussi turistici provenienti dalla costa alto-jonica calabrese e dalla Puglia”. La 481, che secondo il progetto originario doveva sfociare in Basilicata, secondo quanto ricorda l’Ing. Cirò, ha origine all’interno del Parco Nazionale del Pollino e precisamente dalla ex S.S. 92 dell’Appennino Meridionale, nei pressi della confluenza del Torrente Lappio col Fiume Sarmento, non lontano da Noepoli (PZ) e conduce dapprima a Cersosimo e, dopo essere entrato nel territorio calabrese, ad Oriolo. Da qui poi scende, attraversando i Comuni di Castroregio e Amendolara, fino ad innestarsi alla S.S. 106 Jonica. E per il futuro, nell’ottica di un trasporto in sicurezza l’Ing. Cirò ha fatto ancora due segnalazioni di non secondaria e minore importanza che riguardano sempre la S.S. 481 in direzione Oriolo-Cersosimo, ossia: “la bitumazione della carreggiata e di alcuni lavori di messa in sicurezza su alcuni tratti (in particolar modo ai km 20-21) resisi pericolosi a causa del formarsi di dossi dovuti all’abbassamento del manto stradale in prossimità delle spalle dei ponti e interventi necessari e urgenti che riguardano il viadotto che costeggia l’area del rinvenuto Convento Francescano ai piedi del Centro Storico di Oriolo, che potrebbe compromettere, a causa delle infiltrazioni piovane dal parapetto stradale, il serio lavoro in corso per il recupero degli affreschi”. In conclusione, l’Ing. Francesco Cirò ci tiene a far sapere che le sue segnalazioni e le sue proposte vengono avanzate, e non dovrebbero essere trascurate, a beneficio dei tanti cittadini e dei tanti utenti che ogni giorno percorrono quest’importante arteria interna, che rappresenta, in effetti, l’unica alternativa di circolazione qualora dovessero presentarsi interruzioni stradali tra il cuore del Pollino Lucano e la S.S. 106.

Pino La Rocca