AMORE E PASSIONE PER LA PROPRIA MISSIONE
“Essere un infermiere significa nascondere le tue lacrime e iniziare a disegnare sorrisi sui volti
delle persone”(Dana Basem)
Quando si parla di un infermiere, vengono subito in mente parole come dedizione, amore e passione
per descrivere quello che personalmente amiamo definire una missione più che un lavoro.
Li consideriamo eroi e lo sono davvero, considerate le difficoltà nelle quali sono chiamati ad
operare ma, nonostante ciò, continuano con quella umanità che soltanto i “grandi” hanno nel loro
dna.
Uno di questi grandissimi professionisti è Giuseppe Campanella, trebisaccese doc, il quale ha
sempre dimostrato come professionalità, serietà, umiltà e passione possono contribuire ad
umanizzare anche un ambiente asettico come potrebbe essere considerato quello ospedaliero.
Dopo i suoi inizi, come infermiere professionale di Chirurgia, presso l’Ospedale di Melegnano,
giunge a Corigliano Calabro, dove svolge con grande perizia il ruolo di Coordinatore
Infermieristico nell’Ospedale “
Guido Compagno
” e sotto la guida del Primario, Dottor Mario Guarasci, acquisisce una esperienza professionale e di vita davvero incommensurabili.
Per lui il fatto stesso di indossare i suoi abiti da lavoro significa entrare in contatto con le più
svariate esigenze del paziente, immedesimandosi anche sotto l’aspetto prettamente umano con chi
ha bisogno delle sue amorevoli cure.
Dopo tanti anni è stato chiamato nella sua Trebisacce presso l’Ospedale “
Guido Chidichimo” a continuare a svolgere il suo lavoro di Coordinatore Infermieristico, degli Ambulatori di Chirurgia e Urologia.
Da quando Giuseppe Campanella è arrivato a Trebisacce, c’è stata una ventata di novità e di
risveglio delle coscienze, infatti in meno di un anno è riuscito a cambiare il volto ad un reparto che
era diventato obsoleto, rendendolo uno spazio davvero accogliente, pulito, efficiente ed operativo.
Tra l’altro, non bisogna dimenticare il suo impegno indefesso, quando era Assessore alla Sanità del
Comune di Trebisacce, a favore della riapertura dell’Ospedale.
Supportato da tutto il suo staff, in particolare dall’Infermiere Pino Ferraro, quotidianamente si
presta ad offrire tutto il suo sapere a quanti si rivolgono a lui con fiducia.
Settimanalmente vengono eseguiti diversi interventi chirurgici ambulatoriali dal Dottor Luigi
Sommella, con Giuseppe Campanella che, orgoglioso di quanto ha fatto, si adopera al massimo per
dare oltre che cure, anche amore ai pazienti.
Giuseppe Campanella è un professionista impeccabile, in possesso di una umanità fuori dal
comune, che lo fa assurgere ad esempio positivo da imitare e da seguire, in quanto mette davanti a
tutto la persona e poi il paziente, facendo sì che chiunque si trovi a dover usufruire del suo
intervento si trovi di fronte un amico pronto a dare una parola di conforto, a farti un sorriso, a
tranquillizzarti, a farti capire che ci sarà sempre lui a sostenerti.
Pensiamo che ciò sia meravigliosamente etico, coinvolgente da un punto di vista emotivo ed è
proprio grazie a questo suo modo d’essere che la missione di Giuseppe travalica il mero aspetto
professionale per elevarsi verso le vette alte della umanità in senso lato.
Papa Francesco ha sottolineato che la professionalità degli infermieri si manifesta “ non solo in
ambito tecnico”, ma soprattutto “nella sfera delle relazioni umane”. Stando a contatto con i medici
e con i familiari, oltre che con i malati, gli infermieri diventano “ negli ospedali, nei luoghi di cura e
nelle case il crocevia di mille relazioni, che richiedono attenzione, competenza e conforto”.
Ebbene, Giuseppe è l’esempio lampante di tutto ciò, proprio in virtù della sua disponibilità umana e
della sua sensibilità, due virtù fondamentali per un professionista del suo settore.
In una parola, mostra il volto dell’amore, l’amore verso il prossimo.
Quando un operatore sanitario agisce in modo così partecipativo con il paziente, allora possiamo
davvero dire che compie una missione meravigliosa e Giuseppe la compie quotidianamente.
Noi sentiamo di dover dire soltanto GRAZIE a Giuseppe Campanella, grazie per lo straordinario