Trebisacce-25/11/2022:   INFINITA TRISTEZZA

                                                                  

                                              

     INFINITA TRISTEZZA

 

La poesia è un granello di luce che si tiene tra il pollice e l’infinito”(Fabrizio Caramagna)

 

Tu creatura della vita e del dolore

trascini con te quel fervido relitto di tristezza,

seduta in quell’oscura via di una città,

che risorge ogni giorno,

affoghi i tuoi amari pensieri su quei vecchi gradini

in riva al mare,

una barca salpa in quel mare infinito,

imbarca e porta con sé le tue profonde emozioni.

Saprò ascoltare la tua tumultuosa tristezza,

in quel soave raggio di sole che accarezza

la tua anima affranta,

sentirò il tuo sordo sconforto anche se approderà lontano

in un porto di mare,

la strada è affollata ma lo catturerò in un angolo di pace e

saprò ascoltarlo,

nell’infinito della mia umiltà

(Francesca Cannavò).

 

Quando abbiamo avuto modo di leggere, per la prima volta, i versi di Francesca Cannavo’, ci siamo resi conto immediatamente che le emozioni che trasparivano dalle sue poesie appartenevano ad un retaggio emozionale fuori dal comune.

Adottata, ormai da anni, dalla città di Trebisacce, Francesca fin dalle scuole elementari ha avuto il classico fuoco sacro per la scrittura e, nonostante i suoi studi scientifici, ha sempre amato cimentarsi nella stesura di piccole poesie rimate, partecipando a diversi concorsi indetti dalla scuola.

Dopo la fase adolescenziale, pur mantenendo viva questa sua passione, ha dovuto smettere di scrivere per dedicarci a tempo pieno alla sua famiglia.

La pandemia  ha fatto sussultare di nuovo il suo cuore, quindi a distanza di più di venti anni, ha ripreso a scrivere, questa volta poesie non rimate, ottenendo anche ottimi riscontri di critica nei vari contest che l’hanno vista protagonista.

Il lockdown l’ha potata ad esprimere le sue emozioni, facendola “ritrovare”.

Lei stessa ama dire:” La poesia fa bene all’inconscio e all’intelligenza emotiva”.

Francesca Cannavo’ è innamorata della luce. Le sue “sensazioni” sono tutte conto le tenebre dell’anima. C’è desiderio di luce per illuminare la mente e il cuore.

La sua poesia “Infinita tristezza” ha ricevuto il Premio Emozione.

Ultimamente ha partecipato al Concorso poetico “Dantebus, a vari Concorsi sul web, ad alcuni Concorsi Letterari ed a gruppi poetici come “Parole nel nostro tempo, Le suggestioni, Noi qui, Riflessi di poesia, Oltre le parole”ed altri ancora.

Ha ricevuto molti attestati di merito, menzioni speciali e vincitrice di vari Concorsi.

La realtà prosaica che è diversa dai sogni non intristisce la poetessa, ma accresce i suoi sogni di purezza e di luce. Ha nostalgia di vivere con la sete della bontà, ha nostalgia di mondi migliori.

Una poesia la sua che è fonte di anelanti speranze ad altezze spirituali, sogno e canto, aspirazione verso l’alto, attesa d’immensità mai vedute.

Tra l’assordante fracasso del mondo moderno il battere del cuore, la voce dell’anima, essenza umana e divina, non mendace, non illusoria.

La delicatezza di emozioni che traspare dai suoi versi si proietta nella delicatezza dell’insegnamento etico che riesce a trasmettere alle sue due splendide figlie che, grazie all’esempio di una mamma così unica e di un papà così speciale, sono cresciute nel rispetto per se stessi e per gli altri e nella consapevolezza che i valori morali sono alla base di tutto.

Francesca non può non avere una visione di vita superiore e aspirazioni verso di essa, ma non si allontana dalla realtà quotidiana con i suoi affanni.

Poesia e impegno quotidiano, un abbinamento ricco di generosità, di coerenza della fede, esercizio del bene. Mette amore in tutte le sue azioni e la sua poesia è come la spiritualizzazione della sua esperienza ricca di tesori di bontà. I versi di Francesca sono come una mano generosa che versa speranza, balsamo per gli affanni, che sollecita bisogno di elevazione verso idealità morali, contro le malattie dello spirito. Poesia che fiorisce e si dilata verso la prima, vera luce, quella dei primi albori del mondo, quella della idealità, dei sentimenti veri, puliti e profondi.

Tutto quello che ha nel cuore riesce a trasmetterlo attraverso le labbra e nei suoi versi, nel suo lavoro, nei suoi rapporti interpersonali.

Ed è bellissimo vedere come, nella nostra moderna società, dove molti si affannano verso l’”esteriore”, una giovane donna come Francesca, , non si perde nella sola “apparenza”, ma tra l’assordante fracasso del mondo odierno, rappresenta il battere del cuore, la voce dell’anima, essenza umana e divina, non mendace, non illusoria.

La poesia è quando un’emozione ha trovato il suo pensiero e il pensiero ha trovato le parole”(Robert Lee Frost)

Francesca Cannavò riesce ad emozionare perché scrive con la penna del cuore e il cuore, lo sanno tutti, non può mai mentire.

Le auguriamo che questa sua inesauribile passione continui a darle l’imput per beare tutti noi dei suoi versi stupendi, che ci permettono di credere ancora in quelli che sono i valori veri e profondi della vita.

RAFFAELE BURGO