Trebisacce-23/12/2022: Il Natale del Signore: quella magica atmosfera
Il Natale del Signore: quella magica atmosfera
di Pino Cozzo
Nella nascita del Bambino Gesù, povero tra i poveri, viene anticipata la sublime sofferenza del Cristo crocifisso, e inizia, nel contempo, a risplendere la Gloria di Dio, rivelazione del Suo amore per l’umanità. Si rincorrono gli avvenimenti della vita terrena di Gesù, vero Dio e vero Uomo, ma, nella venuta dei Magi, sono proprio le nazioni pagane a venire incontro al Messia, per mezzo dei loro rappresentanti, e lo adorano come il Salvatore del mondo. Per il loro elevato valore e significato salvifici, gli eventi che hanno caratterizzato l’infanzia e la vita da adulto del Cristo, si pongono in grande risalto nella fede, nella devozione, nella tradizione culturale, artistica e liturgica di tutto il popolo cristiano. La Chiesa, sposa mistica di Gesù, li ripercorre con particolare e doverosa solennità nel Tempo forte dell’Avvento e nel Tempo del Natale, in cui si celebra il mistero dell’incarnazione. Nella persona di Gesù, Dio stesso si è fatto prossimo e difensore degli uomini e delle donne e rimane in noi e con noi nell’eternità, dono incomparabile e splendente da accogliere nella vita di ognuno. Il Figlio Eterno del Padre vuole renderci partecipi della sua stessa vita filiale e introdurci nella eccelsa intimità del Padre. Ci sia propizio questo periodo per chiedere al Signore che passi il Suo alito come brezza che fa fiorire l’amore, passi il Suo sguardo per farci godere di orizzonti lontani, ci sfiori la Sua mano, perché possiamo sentirci protetti, ci sia vicino il Suo passo, perché possiamo camminare al sicuro, ci alimenti la fiamma del Suo Spirito, perché sia per noi energia infinita. Lo Spirito di fortezza che abbiamo ricevuto nel Sacramento della Cresima ci riempia e ci doni il coraggio necessario per rispondere a tutti i Suoi inviti ed alla Sua Parola. La salvezza dell’uomo e del mondo sono saldamente nelle mani dell’amore di Dio, apparso in eterno in tutto il Suo splendore. E’ l’umanità che si apre alla fede e vive la gioia di un’esistenza che continua a essere faticosa, segnata dalla contraddizione e dalle smentite, ma che, nel contempo, è consapevole di essere vittoriosa sulla morte e sulle debolezze, perché fondata sulla conoscenza di Dio. Un canto di lode alla Gloria del Signore, nella quale si scorge la radice della nostra consolazione. La nostra compassione, poi, come tutta la carità, deve iniziare in casa, nel nostro ambiente di lavoro, nella nostra comunità. Lì, la nostra generosità e la nostra solidarietà trovano le loro radici profonde e la loro potenzialità. Il modello del nostro amore, “come Lui ci ha amati”, sarà sempre il vangelo, col quale noi non dobbiamo avere paura di confrontarci, la cui radicalità, sia pure non sempre attuabile nella nostra fragilità, non deve essere rigettata, ma rafforzata, tenuta sempre come ideale e meta. Ogni persona è un mondo a sé ed è tempio dello Spirito Santo, e l’esistenza di molti non sminuisce il supremo valore di ciascuno. Come nell’Eucaristia, così anche nei poveri, Gesù è ugualmente presente nel singolo e nella moltitudine. E forse, il modo migliore per dimostrare che niente è troppo grande è proprio rendere visibile che niente è troppo piccolo, e che consiste nell’essere pronti a fare semplici cose, con amore. La nostra fede è in Lui, nella forza della Sua Parola, pronunciata per mezzo della nostra voce, detta in ciò che siamo e in ciò che facciamo, nelle cose e nei gesti che fanno spazio a Dio e alla Sua attività e crescita, più che nei nostri metodi matematici e progetti pronti, che interessano la mente, gli opuscoli e spesso le assemblee, ma poco i cuori e i sentimenti. Allora, formuliamo a tutti gli auguri di un Santo e Felice Natale, di un più sereno anno nuovo, nella certezza che la forza della fede, che ci unisce al Signore che nasce per noi, lo spirito della speranza che abita nella certezza della vittoria del bene e la fedeltà a quell’amore che non indietreggia di fronte a nulla, ma che ci fa prossimo dell’altro, per raggiungere l’unico e Sommo Amore che si manifesta in un pargoletto, ci doni la certezza della sincerità che ci ripari dalle false apparenze.